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band lucana "pietranuda" - a cura di angela de nicola


MILANO CHIAMA MUSICA: I LUCANI “PIETRANUDA
IN FINALE AL ROCK TARGATO ITALIA.

 

di Angela De Nicola

 

(Potenza) La trentesima edizione di “Rock Targato Italia”, storica manifestazione milanese, antenata di tutti i “contest” musicali che poco o nulla ha a che vedere col marchio ormai un po’ usurato del talent show di massa, porterà una band tutta lucana tra i nomi dei ventuno finalisti pronti a sfidarsi a suon di chitarre e melodie pop-rock i prossimi 2, 3, 4 Ottobre 2017 nello storico Legend Club di via Fermi, nel capoluogo lombardo. I Pietranuda, che i più attenti tra gli addetti ai lavori e promoters locali già conoscono e apprezzano, hanno superato diverse fasi pre - eliminatorie, giungendo col consenso di voto telematico e giurie di qualità, all’ultimo gradino del noto contest, per giocarsi l’importante carta di una seria promozione musicale a livello nazionale e dunque il meritato “salto” che la band, nata attorno alla creatività, all’estro e alla più che decennale esperienza di Mauro Fortarezza, sembra meritare da tempo. “Essere giunti in finale è per noi un grande traguardo a prescindere dai risultati che ora attendiamo partecipando a questo importante rush finale” affermano i componenti della band, incontrati nel corso di un noto appuntamento dell’estate musicale lucana. Ma i Pietranuda, come è giusto che sia, guardano speranzosi all’importante data di Milano. E sperano. “Il nostro” dicono “è un pop-rock non troppo ‘leggero’ perché attento a dare messaggi che non abbindolano la mente con facili riff o tormentoni, ma che sperano di far pensare, forse, un po’ di più. Fin’ora abbiamo utilizzato principalmente brani scritti da Mauro, ma in fase di studio e di arrangiamento ognuno di noi mette del suo.”

Sperano e ci vogliono credere, questi bravi musicisti che dividono le loro chitarre con la normale vita quotidiana fatta di lavoro e famiglia. Ci sperano così come negli scorsi anni ci hanno creduto e sperato band diventate poi note al grande pubblico come Subsonica, Timoria, Marlene Kunz, Litfiba, Negramaro, Le Vibrazioni, nonché autori del calibro di Carmen Consoli o Giulio Casale (Estra) che hanno iniziato proprio da questo prestigioso palco e da quasi sconosciuti, esattamente come sta accadendo in questi giorni ai nostri corregionali. Tra forte propensione per un “hobo” intimista e una più che marcata coscienza sociale, le note dei Pietranuda (che oltre al già citato frontman-songwriter Mauro Fortarezza, vedono Saverio Orlando alla chitarra elettrica, Luca Monaco al basso, Michele Fortunato alla batteria e un giovanissimo Rocco Calabrese alle tastiere) si incidono con facilità nella mente come agglomerato di nuove idee e danno da sempre l’impressione di provenire da persone unite dall’amicizia e dall’amore per la musica suonata anzitutto dal vivo. E si tratta senza dubbio di un pentagramma e di una volontà compositiva che appaiono curate per dare emozioni sul filo di un curatissimo pop ma altresì sull’onda dell’eclettismo vibratile tipico del migliore rock cantautoriale italiano.

La band che nasce ufficialmente nel 2014 e che ha all’attivo due video cliccatissimi sui social (basta cercare su Youtube o su Facebook Pietranuda band) con il suo spirito e con la sua energia tutta lucana, è pronta a far breccia nel cuore della Milano giovane attraverso un mini concerto che proporrà i loro più importanti inediti la sera della loro finalissima del 2 Ottobre, in cui tenteranno di assecondare l’orecchio di una giuria di qualità composta da eminenti esperti ed operatori del settore italiani ed internazionali. Cosa si giocano in concreto questi ragazzi è cosa di non poco conto: cinque mesi consecutivi di promozione capillare di tipo professionale attraverso tv, radio, e nuovi media, showcases e serate live nei migliori locali dello stivale, nonché l’inclusione nella nota compilation disponibile nei negozi e sul marketplace virtuale di I-Tunes, Spotify et similia (passando per una visibilissima tournée nazionale) sono senza dubbio cose che, ovviamente, oltre a mettere gola, mettono anche un po’ di “nodo in gola”. Mauro e la sua famiglia musicale ce la stanno mettendo tutta: confessano di sentirsi da un lato come atleti alle olimpiadi della musica ma senza abbandonare mai quella naturale attitudine da “bravi ragazzi di sempre” che tutti gli amici stimano e conoscono. Perché è dalla quotidianità, magari anche quella periferica ma che da sempre è tesa col suo orecchio e col suo sguardo sul mondo, che nascono le cose migliori, quelle che poi, un giorno come tanti, con la tua chitarra a spasso su strade lucane, decidi di mettere in parole e poi in musica. Rock targato lucania. E Rock targato Italia. Perché “Made in Italy” sia anzitutto qualcosa proveniente dal cuore di una profonda genuinità che anche stavolta con un sano e sincero orgoglio regionale portiamo in alto. Sperando ovviamente in meglio.

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sezione Nel Cortile della Musica
 

 

 

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