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personaggi - Giustino Fortunato

Da Il Messaggero del 23 agosto 1932 .

Italiani per l'Italia

  …La cultura nostra ebbe nuova luce da scrittori quali il Settembrini – egli pure rinchiuso per anni in galera – il Borghi, Bertrando Spaventa, Fiorentino. E proprio in questi giorni è morto Giustino Fortunato che fu studioso, prosatore e soprattutto uomo di virtù rare ed emerite. Egli rimase deputato per molti anni e poiché molti lo apprezzavano – lo amavano tutti! – ripetutamente gli fu offerto di partecipare al Governo; ma egli rifiutò sempre, senza neppure entrare in discussione. Si scusava così: non posso fare più di quel che faccio pel mio paese…

Luigi Lodi

Dalla Nuova Rivista Storica, novembre-dicembre 1932

 

Il 23 luglio 1932, a Napoli, nel suo domicilio di via Vittoria Colonna, si è spento, ad 84 anni, Giustino Fortunato, Senatore del Regno, uno dei più meditativi ingegni dell'Italia meridionale.

…Egli ha vissuto per dire la verità, la sua verità, per affermarla a viso aperto, sempre, contro chiunque. Qualunque giudizio oggi, a tanta distanza dall'inizio della sua opera politica – opera senza dubbio di realismo, preconizzatrice dei nuovi tempi – e intorno alla sua spiegazione sulla inferiorità del Mezzogiorno, all'influenza morale da lui esercitata nel Parlamento e nel Paese – tutti, aderenti ed avversari, devono inchinarsi davanti a quest'uomo integerrimo che visse per una idea, che ebbe una concezione austera e patetica della vita, che sentì la triste sorte passata e presente del Mezzogiorno d'Italia come una intima tragedia spirituale, che conciliò nel suo animo i due sacri amori per la terra natale e per la patria grande, che, istintivamente alieno da successo o plauso personale, fu sempre mai pago di volere il bene per il bene, di destare la gioia nel suo simile, e chiuse la sua giornata non di altro trepido che di non aver fatto abbastanza.

Raffaele Ciasca