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Antonio masucci

 

Due proposte per il Crob Irccs
A margine del convegno di Atella sulle malattie tumorali
(foto infondo alla pagina)

Laboratorio di ricerca come analisi di sostanze nocive nel territorio per tracciare progetti di prevenzione dei fenomeni tumorali

di Antonio Masucci

Nell'inquinamento atmosferico sono presenti sostanze solide, liquide, gassose, che alterano in modo irreversibile le condizioni naturali dell'atmosfera, con effetti nocivi alle persone ed all'ambiente.

Le cause del fenomeno sono molteplici ed in continuo aumento. Per questo negli ultimi anni esso viene costantemente monitorato attraverso rilevazioni dei tassi di sostanze nocive nell'atmosfera. Le sostanze che possono alterare la qualità dell'atmosfera si distinguono in naturali – per esempio dovute alla sabbia dei deserti, all'erosione del suolo od alle eruzioni vulcaniche – ed in antropiche, provocate dalle attività umane.

Queste ultime sono certamente più influenti e sono generalmente provocate dalla combustione, dai motori a scoppio delle automobili e dalle varie attività industriali.

La combustione è un fenomeno chimico dovuto alle trasformazioni chimiche tra due reagenti, quali il combustibile ed il comburente, nelle quali avviene l'ossidazione del combustibile e la riduzione del comburente. Risultano, quali prodotti derivanti da tali processi, essenzialmente radiazioni elettromagnetiche, calore ed altri composti, principalmente anidride carbonica ed acqua.

Le reazioni, a noi più familiari e di nostro interesse, sono quelle in cui un combustibile organico – principalmente idrocarburo – viene ossidato dall'ossigeno, trattato con un comburente presente nell'aria. Certamente combustibile e comburente interagiscono in un determinato rapporto, dando così luogo ad una completa combustione. In condizioni di ossigeno in eccesso, i prodotti della reazione sono esclusivamente CO2 ed H20, la reazione chimica è limitata, il processo di combustione è imperfetto e parziale per cui si presentano condizioni di inquinamento con sostanze fortemente inquinanti come il monossido di carbonio (CO) ed idrocarburi policiclici aromatici, idrocarburi incombusti, fuliggine.

Numerosi studi recenti dimostrano, senza alcun dubbio, che tutte queste sostanze, oltre ad essere agenti fortemente cancerogeni, costituiscono un fattore di rischio per malattie respiratorie e disturbi cardiovascolari, alterando così il metabolismo degli esseri viventi, i quali devono assumere dall'ambiente alimenti ed energie, modificando – sempre per gli esseri viventi – il lento processo di cambiamento degli stessi esseri viventi, processo che riguarda l'evoluzione, alterando le istruzioni contenute nei geni e pregiudicando così la corretta realizzazione del progetto iniziale, incidenti questi sotto il nome di mutazione.

Per tutte queste ragioni ad altre ancora, è diventata impellente l'esigenza di sviluppare apparati e tecniche di diagnostica che permettano di identificare e descrivere la composizione chimica di tutte le sostanze nocive ed inquinanti in modo da monitorare e ridurre sensibilmente la relativa emissione nell'atmosfera e l'impatto che tali sostanze hanno sull'uomo e sull'ambiente.

Così si approfondiscono le nostre conoscenze sulla vita e i suoi processi fondamentali, in modo da modificare i modi spontanei del vivere. Che fare poi di certe capacità tecniche che abbiamo acquisto come le terapie intensive, la fecondazione artificiale, l'analisi e la terapia genica. Quest'insieme di problemi costituisce ormai una disciplina a sé stante, quale la bioetica o etica della vita.

In questo ambito si inquadra lo sviluppo di una struttura sperimentale per caratterizzare la presenza di sostanze nocive, quali in particolare quelle derivanti dalla combustione dell'etilene con l'ossigeno.

Qual è la domanda filosofica del nostro tempo? La più importante è una domanda ecologica: ”Come è possibile per gli esseri umani combattere contro la catastrofe climatica”?

Se continuiamo a mantenere l'attuale stile di vita, con questi consumi ed emissioni di CO 2 ed altre sostanze, il Pianeta, così come lo conosciamo, potrà reggere?

Ed allora, veniamo alla risoluzione del problema. Possiamo conoscere con molta completezza ed esattezza quali sono sostanze, composti chimici ed elementi presenti nel nostro ambiente, in modo da tracciare diagrammi e progetti di prevenzione nei riguardi di guai tumorali. Certamente scienza e tecnologia dispongono di studi e di strumentazioni per monitorare le condizioni dell'ambiente: spettrometria di massa, spettroscopia nello studio della ionizzazione di molecole in fase gassosa nella separazione dei diversi ioni prodotti e nella loro rilevazione. In sede più specialistica, si può elencare il modo di conoscere le serie radioattive, la presenza del Radon, responsabile in buona parte della radiazione naturale esterna ionizzante, una volta formatosi relativamente libero nelle rocce più profonde e che si diffonde attraverso le fessure e le faglie acquifere fino a disperdersi in aperta atmosfera.

E così: è possibile integrare la ricerca di sostanze per combattere i tumori con l'istituzione di un laboratorio che provveda ad analizzare, con i procedimenti spettroscopici, la qualità dell'ambiente, prima che alcune sostanze nocive abbiamo compiuto il loro lavoro di distruzione delle cellule?

Si può, con un poco di buona volontà e di conoscenza del problema. Il Crob può farlo.

Antonio Masucci