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12/07/2025
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Giuseppe Pennella, il generale silenzioso |
di Pasquale Tucciariello |
Il generale Giuseppe Pennella, nativo di Rionero in Vulture, generalmente conosciuto come “l’eroe del Montello” o come “il generale silenzioso”, morì a Firenze il 15 settembre 1925, a soli 61 anni. Un anno dopo il generale Arcangelo Mannella, a Roma davanti al busto marmoreo del Pennella nel Museo storico di piazza Santa Croce in Gerusalemme, così si esprimeva: “Il grande Generale fu lustro e gloria dell’Esercito Italiano; per tutta la vita arse di ardore infinito per le fortune d’Italia. Esca dall’oblio forzato il suo passato luminoso per le numerose vittorie e specialmente per quella gloriosissima del Montello, per la quale fu salva l’Italia e l’Esercito”.
Non la battaglia di Vittorio Veneto, ma la battaglia del Montello determinò la vittoria italiana su austro-ungarici e tedeschi dunque.
E nel novembre del 1933 venne inaugurato a Rionero in Vulture un monumento bronzeo - alto circa 4 metri, opera dello scultore romano Mario Rutelli, nella villetta adiacente alla stazione ferroviaria – dove la figura del Pennella si eleva imponente al pari della storia che lo ha riguardato. Il Comitato promotore di quel monumento che ancor oggi si eleva solenne era formato dalle più alte autorità, e tra queste Benito Mussolini presidente, Armando Diaz e Luigi Cadorna e a seguire altre personalità del tempo.
Così scrive lo storico trevigiano Lorenzo Morao:” Nel Cinquantenario della battaglia del Montello, essendo oramai scomparse alcune alte personalità che infierirono sulla sorte del generale Pennella e che in seguito pesarono negativamente nelle più tragiche vicende della nostra storia, la cittadina di Giavera del Montello tributò solenni onoranze al condottiero dell’VIII Armata, intitolandogli il piazzale antistante al sacello del “Caduti nella Valle dei Morti”, in località Santi Angeli, ed erigendo una stele in pietra locale con il busto bronzeo del Generale, opera dello scultore Memi Botter, offerta dal Granatieri di Treviso. Ma Pergine Valsugana, liberata dalle truppe italiane il 4 novembre 1918, aveva già provveduto, tre giorni dopo, a nominarlo cittadino onorario e ad intitolargli la via principale del paese con tanto di iscrizione commemorativa. Nonostante il velo del tempo, le detrazioni di parte e le dimenticanze dei soliti abituati ad allinearsi ai potenti del tempo, la figura del generale Pennella merita il rispetto, la stima e la memoria riconoscente di quanti si avvicinano liberi da pregiudizi, ai fatti di cui fu protagonista” (L. Morao, Le retrovie del Montello nella Grande Guerra, Danilo Zanetti Editore, Montebelluna, Treviso, 2022).
Invidie, gelosie, malvagità di generali imbelli hanno determinato la morte prematura del grande Pennella che, emarginato, si chiuse, nella sua casa di Fiesole, città metropolitana di Firenze. Così scrive di lui lo scultore Memi Botter: “Il tormento dell’animo suo fiero e generoso, il logorio delle forze per contenere il giusto sdegno, minarono il suo corpo e la morte lo colse nel suo letto d’infermo il 15 settembre 1925” (L. Morao, op.cit.).
Ricorre quest’anno il Centenario della morte del Generale Pennella. E il Centro Studi Leone XIII, avendo conosciuto il libro dello storico trevigiano Lorenzo Morao, le sue ricerche preziose ricche di documenti inoppugnabili, presenta la corposa opera sabato 12 luglio alle ore 18 nella sua sede sociale di via Monte Grappa a Rionero. Con l’Autore, intervengono i sindaci di Rionero, Mario Di Nitto e di Atella, Giuseppe Telesca, Rosalba D’Adamo, docente Scuola Media Granata, Romeo Zaffalon, presidente della compagnia teatrale Piccolo Borgo Antico del Trevigiano (una corona di fiori verrà depositata ai piedi del monumento al Generale, dono dell’Associazione Piccolo Borgo Antico) che ha realizzato un’opera teatrale in memoria di Pennella, in programma a Rionero il prossimo 7 dicembre.
Pasquale Tucciariello, Centro Studi Leone XIII – www.tucciariello.it
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