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14/07/2023

Atella, Gianni Celeste, un caso da discutere
di Pasquale Tucciariello

 

Il sindaco di Atella (Pz) impedisce con un’ordinanza al Comitato Festa Santa Maria ad Nives i festeggiamenti civili in onore della Madonna per una presunta, molto presunta e per nulla provata ed accertata, appartenenza o connivenza dell’artista Gianni Celeste a settori della malavita campana. Qualora venisse accertata appartenenza o connivenza dell’artista con la camorra, l’imputato avrebbe un avviso di garanzia, un regolare processo, una o più sentenze che ne accerterebbero la colpevolezza nei vari gradi di giudizio. Non c’è uno straccio di processo. Non c’è uno straccio di condanna. Sospetti, giustizialismi. Ci sono invece volontà ideologiche. Non libere. E si straccia la libera iniziativa di un comitato e di una comunità di cristiani. E’ intollerabile.

“Le donne quando s’innamorano, E voglio a tte, Dolce ossessione, Si’ na pazza, Ore di notte, Ma io te voglio, L’ultima volta, Ore di notte, Voglio sapè na cosa, Un’ora d’amore”.

Qui solo 10 brani, su una ottantina di progetti musicali e centinaia di migliaia di copie di album venduti.

Gianni Celeste è un cantante melodico. Ascoltando i suoi testi, non ho trovato una sola parola contro il lavoro dei giudici, contro il fenomeno del pentitismo, o una esaltazione della camorra o del banditismo, o che inneggiasse alla malavita, o un’istigazione alla violenza. Sospetti, giustizialismi.

Gianni Celeste canta l’amore, la passione, esalta il sentimento. Già, il sentimento: e forse è proprio questa dimensione umana che disturba la modernità che invece tende a nutrirsi di tecnica e tecnicismi senz’anima e senza progetti morali ed estetici condivisi.

“Senz'e te nun pozzu sta/ Pecché tu m'appartiene/ Pecché me piaci tu/ Senz'e te nun pozzu sta/ Te voglio troppu bene/ Io vengo a ddo stai tu/ Nun vò ascì te si ficcata/ Dint'a mente/ 'Nanz'all'ucchi si presente/ La mia vita è solo tua/ Di più, sempre di più (…)”. Gianni Celeste canta l’amore. Nient’altro che amore.

Non ho trovato nient’altro. Ho anche cercato di informarmi, per il tramite di miei canali riservati (faccio il giornalista da 40 anni), se il cantante avesse in qualche modo una doppia vita, una doppia morale, un disegno nascosto noto solo a pochi, o appartenesse ad una setta, o praticasse riti notturni, o azioni proibite dalla Legge.

Per la verità in passato ben altro è stato colpevolmente tollerato, nel corso della lunga stagione di sangue, quando si inneggiava alla smilitarizzazione degli organi di polizia, negli anni 1970 in Italia.
Francesco De Gregori, 1978. “Generale queste cinque stelle, cinque lacrime sulla mia pelle, che senso hanno dentro al rumore di questo treno,.”, testo antimilitarista, cioè antitaliano, perché l’Italia aveva e ha un esercito militare. Nel testo si fa ampio uso di metafore.

Antonello Venditti, 1976.
“Partirono in due ed erano abbastanza,un pianoforte e una chitarra e molta fantasia. E fu a Bologna che scoppiò la prima bomba,” (stazione ferroviaria di Bologna, 2.8.1980) “fra una festa e una piadina di periferia.
E bomba o non bomba noi arriveremo a Roma, malgrado voi”. Nel testo si fa ampio uso di metafore.

Ma canzoni e testi antimilitaristi se ne contano a centinaia. Non sono mai stati perseguiti a termini di legge gli autori. E l’Italia è un Paese che fa ampio uso di esercito e di militari, purtroppo necessari.
Il sindaco di Atella revochi il provvedimento di qualche giorno fa. Non ascolti solo talune campane stonate, ideologicamente stonate e in ciò condizionate. E non libere.

E se avesse ancora qualche dubbio impegni il cantante solo su quelle dieci canzoni i cui testi sono noti, chiari e che non adombrino confusione. E attivi le forze dell’ordine e di intelligence che in Italia hanno gradi di efficienza molto elevati. Lo può fare, è nelle sue prerogative.

Un buon sindaco ascolta più opinioni. Se ne ascoltasse solo alcune, una parte, sarebbe sindaco di una parte e non di tutti. E se così fosse, ogni altra parte è obbligata ad agire di conseguenza.

Pasquale Tucciariello, Associazione Centro Studi Leone XIII Ets.

 

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