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01/05/2025
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Basilicata, Piano Strategico Regionale (Psr) |
di Pasquale Tucciariello |
Ha ragione il presidente Bardi: non limitarsi ad attacchi politici, ma solo critica utile e costruttiva. Aggiungerei: gli attacchi politici non servono ora. La Basilicata chiede studio e conoscenza del territorio, analisi dei bisogni e delle necessità, intervenire con immediatezza su criticità urgenti, programmare nel breve e lungo periodo le azioni politiche ed amministrative.
Analisi di bisogni e necessità. Qui occorrono idee e proposte nei vari settori.
Il Centro Studi Leone XIII favorisce non dibattito sterile e senza costrutto, ma impegno per individuare criticità e relativa proposta di soluzione, affidando oggi efficacia all’azione politica ed amministrativa dei centri di potere a ciò preposti.
Abbiamo già individuato nel settore agroalimentare una chiave d’ingresso a soluzione della questione. Se l’agroalimentare lucano è la chiave di volta – e lo è - perché la regione possa fare un deciso passo in avanti e produrre ricchezza attraverso capacità di impresa, favorita da condizioni geoclimatiche eccellenti, occorre una prima e immediata mobilitazione: fornire acqua ai territori in ogni stagione attraverso reti irrigue e canali di collegamento tra le aree geografiche. Bisogna costruire altri invasi, raccogliere le acque, liberarle all’occorrenza. L’Unibas, con le sue discipline specifiche, fornisce garanzie scientifiche. Grandi investimenti allora. Le risorse economiche? L’Unibas, corso di laurea in economia, può studiare soluzioni (fondo pubblico-privato, buoni ordinari regionali sul modello dei Buoni Ordinari del Tesoro e dei Buoni del Tesoro Poliennali ecc.) e con gli uffici regionali lavorare anche in ordine al quadro giuridico e normativo per realizzarne possibilità e fattibilità.
Siamo in presenza di emergenze idriche, turistiche, artigianali e industriali. E il sistema strade-segnaletica-arterie che fa schifo ai cani.
Si lavora per attrarre il turista, ma quando arriva cosa gli facciamo trovare? Cartellonistica che pende, ossidata da anni e usurata dal tempo? C’è segnaletica orizzontale su tutte le strade? Il fondo stradale è bitumato? I cumuli di immondizia nelle periferie sono ripuliti? Esiste un Osservatorio che individui e segnali le emergenze sulle strade?
Sono in essere comunicazioni e intese tra Regione, Province, Comuni, Università, forze di polizia?
Non dibattito sterile, ma analisi, idee, proposte. Il dibattito viene dopo. E la Regione, massimo ente territoriale può e deve organizzare ogni azione e farsi motore di innovazione. Le associazioni sparse sul territorio possono produrre idee e proposte. Comunque è un lavoro, nessuno escluso, che impegna tutti seriamente.
Pasquale Tucciariello, Centro Studi Leone XIII – www.tucciariello.it
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