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racconti - di Pasquale tucciariello

Una Messa per Carmine
di Pasquale Tucciariello

Traduzione inglese di Susanna Dubosas


Edizioni Centro Studi Leone XIII
(2017)
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Non si era mai capito perché Carmine Labella, quando passava nelle vicinanze della canonica della chiesa dell'Annunziata, si togliesse la coppola ed accennasse ad un inchino. L'avevano notato in molti. Con i suoi settant'anni e passa non era solito dare spiegazioni. Anche il nipotino, Lino, gliel'aveva chiesto. Anche in casa s'era accennato alla cosa, si precisava insomma che in giro certi gesti e certe movenze non erano passati inosservati. Unna volta il nipotino, Lino, passando col nonno davanti alla solita abitazione disabitata di via Mazzini, a Rionero, lo vide farsi serio, duro, accigliato. Gli sentì dire "Era un uomo".

"Chi?" - gli domandò il nipotino, appena in età di scuola. Lui non rispose.

Passò altro tempo. Un pomeriggio vest^ il nipotino con indumenti puliti ed insieme discesero lungo la strada davanti a quella vecchia abitazione disabitata. Il solito gesto all'altezza della solita casa, poi dritto verso la chiesa dell'Annunziata.

Al prete domandò una messa di suffragio per il giorno dopo, sabato 18 giugno, messa prefestiva. In suffragio di Carmine, precisò. Poi mandò Lino in giro tra i familiari ad avvertire che il giorno dopo alle ore 18 precise ci sarebbe stata una messa di Suffragio alla chiesa dell'Annunziata.

 

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Nobody never understood why Carmine Labella tipped his hat and took a bow every time he passed the rectory of the Annunziata church. Lots of people had noticed it. Being over seventy years of age, he was not in the habit of giving explanations. His grandson, Lino, also wanted to know the reason for this habits of his. Even the family commented on it, saying that amongst the townsfolk, certain gestures and habits had not gone unnoticed. One day, as Lino and his grandfather were passing by the empy house in via Mazzini, in Rionero, which they often encountered on their walks together, he saw how his grandpa suddenly became stern and serious, and with a frown on his face heard him say: "That was a man".

"Who?" His grandson, a mere schoolboy, asked, but received no reply.

It came about that some time later, Carmine dressed his grandson in his best clother and together they went down to that very same abandoned house. On reaching the house he made the usual gesture then continued on to the Annunziata church.

He asked the priest there to say a mass for the dead, on Saturday 18th June - the day before Sunday. He pointed out that it would be a mass for the soul of Carmine. He then sento Lino to inform all their relatives that there would be a mass for the dead at 6pm the following day at the Annunziata church.

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Pasquale Tucciariello, giornalista-pubblicista; già ordinario di Filosofia e Storia nel Liceo Classico di Rionero; direttore Radio R2R, Telecento, L'informatore del Vulture; corrispondente La Gazzetta del Mezzogiorno; direttore responsabile mensile di cultura Primula; autore del romanzo Storie, 1988; autore della sceneggiatura film Quinto Orazio Flacco, 1991; coordinatore del Centro Studi LEONE XIII; autore della tragedia Socrate, 2011; autore del libro di narrativa Racconti, 2016; Consigliere di orientamento scolastico e universitario dal 2005.
"Non fu brigantaggio. Ribellione. E non chiamateli briganti. Ribelli".

 

Susanna Dubosas nasce a Mansfield nel Nottinghamshire, Regno Unito, dove trascorre l'infanzia fino aalla maturità. Nel 1983 si laurea in Lingua e Letteratura italiana e Management presso l'università di Leeds nel Regno Unito. Nel 1998 consegue un master in Linguistica Applicata all'Università di Leicester. Dal 1987 insegna lingua inglese all'Università degli Studi di Basilicata, regione in cui vive da trent'anni insieme al marito e ai suoi due figli. In passato ha collaborato in diversi progetti scolastici mirati ad incrementare la conoscenza della lingua e cultura inglese del popolo lucano.
E' da sempre un'appassionata viaggiatrice, in particolare del continente europeo. Spinta dalla curiosità di conoscere da vicino la storia, la geografia e la cultura delle altre nazioni, studia e visita frequentemente molteplici località dell'Europa. Questo suo viaggiare le ha permesso anche di coltivare le lingue che ha appreso nel corso degli anni, oltre all'italiano, anche il tedesco e il francese.
"Ho accettato volentieri di tradurre questo racconto - versione italiana della leggenda di Robin Hood - perché mi piaceva essere partecipe alla divulgazione, anche oltre Atlantico, di un pezzo di storia che rappresenta il posto dove vivo. Mai avrei immaginato che il racconto, collocato tra storia vera e leggenda, potesse diventare sempre più seducente pagina dopo pagina".

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Deriva dal libro RACCONTI
Racconti: Il fosso della Signora, Il ticchio di Vincenzuccio, Luci nel presepe, La bora e il calitrano, La bora in re minore, Prove di coraggio, Il barbiere di Siviglia, San Valentino, Il politico impertinente, Il monaco di Monticchio, Una messa per Carmine (Crocco).

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“Una Messa per Carmine” è il titolo del racconto di Pasquale Tucciariello, docente emerito di filosofia e storia, giornalista e scrittore.

Protagonista è Carmine Crocco, lucano, di Rionero che, per condizioni sociali della Basilicata e del Sud, interpreta vicende di vita tragiche in un intreccio di situazioni familiari e di conflitti storici e politici nell’Italia post-unitaria. Il racconto è culturalmente innovativo e va letto per tre note preziose: la volontà dell’autore di superare il concetto di “brigantaggio” divenuto tale per retorica risorgimentale preferendo invece interpretare la vicenda come “ribellione”; riprendersi una memoria del nostro popolo negata da scrittori e storici spesso salariati; capacità narrativa e vitalità linguistica sorprendente con leggeri pronunciamenti dialettali entro rigore della lingua italiana. Così di lui scrive il noto critico Carmen De Stasio: “…la parola utilizzata da Tucciariello risulta tanto denotativa che referente, tanto capace di esprimere la personalità del parlante o dei soggetti coinvolti nelle scene quanto i rimandi che ricompongono nella sua vivacità le sembianze di tante esistenze riportate, infine, in compresenza sulla pagina”. E aggiunge “Tutto ciò consente una vivacità particolare e ripone la sequenza dei racconti come episodi di esistenze che si ritrovano, ogni volta amplificate di conoscenza ulteriore e che permette di averne una panoramica rafforzata di volta in volta da una sobrietà descrittiva che dispone le vivenze in primo piano e mai dissociate dal proprio ambiente-luogo fisico. Così nuovamente tropico intendo il panorama esistenziale proposto da Tucciariello. Vite dei semplici – si direbbe ‒ intrise di vaganze pensative e immaginative che incastrano sogno e realtà immediata nella prospettiva vagante di tante storie in attesa di esser narrate. E ascoltate”.

Alla presentazione prenderanno parte, oltre all’autore, Maria De Carlo (Presidente regionale Ucsi), Maria Cristina Mecca (cantante/lettrice) Nina Chiari (Presidente provinciale Uciim), Susanna Dubosas (docente di lingua inglese Unibas), Ernesto Miranda (filosofo), Vito Santarsiero (Presidente I Commissione regionale), Vito De Filippo (Sottosegretario Pubblica Istruzione).
“Una messa per Carmine” è tratto dal suo libro di narrativa “Racconti”, edito dal Centro Studi Leone XIII, Rionero 2016. Per l’autore, “…i racconti sono come il dialetto, spesso non riesci a tradurlo mai abbastanza correttamente nella sua straordinaria portata semantica, la lingua italiana non riesce a cogliere il significato più autentico, ogni termine dialettale racconta il suo mondo interiore, la sua religione, il suo spirito. Sono ciò che il popolo sente”.
E’ anche questo il vero.

Antonia Flaminia Chiari

 

 

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